Avere un buon controllo dell’assetto durante l’immersione ha svariati vantaggi. Non ultimo quello di ridurre al minimo il rischio di micidiali pallonate con annessa embolia gassosa. Meno tragicamente, con un assetto corretto consumerete meno aria (e le immersioni saranno più lunghe e sicure), eviterete di fracassare maldestramente magnifici coralli più longevi della piramide di Giza, sarete più stabili effettuando foto e riprese subacquee, e potrete fare gli splendidi durante le soste di sicurezza (o la deco) nel blu.
Sono sicuro che avete tutti un controllo dell’assetto pazzesco.
È giusto per scrupolo che mi permetto di dare una manciata di consigli per migliorare il controllo dell’assetto.
1) Utilizzate una pesata appropriata
Molti neofiti utilizzano un eccesso di zavorra, ritenendo che un assetto da oloturia minimizzi il rischio di pallonata (il che a essere sinceri è vero, e che ora la PADI proceda con la radiazione). Tuttavia, troppa zavorra vi porterà a gonfiare troppo il GAV in profondità, aumentando la resistenza all’avanzamento e favorendo una posizione non orizzontale nel nuoto. Una posizione da pesce palla in preda al panico, insomma. E non occorre una laurea in fluidodinamica per intuire che più attrito significa più fatica, più consumi e tutto ciò che ne consegue (inclusa la perdita di sicurezza).
Cercate quindi di trovare la zavorra minima in grado di fornirvi il giusto assetto.
2) Fate un buon controllo della pesata durante la check-dive
È il primo corollario del punto precedente. Vi suggerisco di fare il controllo subito, appena entrati, per avere una zavorra approssimativamente corretta (alla quale vi suggerisco di aggiungere 500 gr -1 kg di zavorra per la ragione che sarà chiara nella frase successiva). Rifinite poi la pesata a fine immersione, quando la bombola è vuota o semi-vuota e sarete più positivi: con quell’attrezzatura e quella salinità, beh QUELLA sarà la vostra zavorra perfetta.
3) Adattate la pesata alle differenti condizioni
È il secondo corollario del primo punto: se cambiate muta, oppure variano le condizioni di salinità (significativamente diverse, ad esempio, alle Azzorre oppure in Mar Rosso o in un lago di montagna), o utilizzate bombole d’alluminio anziché d’acciaio, beh, rivedete la pesata.
4) Familarizzate con il GAV
Non è bello imbranarvi nel gonfiaggio/sgonfiaggio, o scoprire di non sapere come si sgonfia rapidamente il GAV, giusto?
5) Imparate a controllare la respirazione
Il primo GAV sono i vostri polmoni. Imparate ad usarli bene. Partite da esercizi come la “respirazione quadrata”, presto la nuova puntata delle tecniche di respirazione) per controllare il respiro centellinando l’aria e imparando a gestire in modo preciso il vostro assetto. La pratica aiuta.
6) Usate il logbook
I disegnini dei pesci farfalla sul logbook sono molto carini. Tuttavia, il logbook è più utile per annotarsi la combinazione di attrezzatura, salinità, temperatura. Così, in condizioni simili, avrete una pesata al 99% corretta.
Pronti per fare gli splendidi nel blu?
Fonte: Mastrosommerso.it
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